sabato 7 giugno 2008

Aids: in Italia 11 nuovi casi al giorno

Non si ferma l'epidemia di Aids: 11 nuove infezioni al giorno nel nostro paese, 4.000 casi l'anno. E cambiano le caratteristiche dei malati: aumenta l'eta', sia per gli uomini (43 anni) che per le donne (40 anni), diminuiscono i tossicodipendenti, aumentano gli stranieri (oltre il 20% dei casi segnalati nell'ultimo anno). Sono i dati resi noti oggi dall'Istituto Superiore di Sanita' sulla diffusione del virus Hiv in Italia. Se sale l'eta' media, diminuisce ulteriormente l'incidenza di casi di AIDS nei bambini: solo un nuovo caso pediatrico e' stato segnalato nel corso del 2007.
Per quanto riguarda le nuove diagnosi di infezione da HIV, per le quali non esiste ancora un sistema di sorveglianza nazionale, le 4.000 nuove infezioni l'anno, assicura l'Iss, mostrano una sostanziale stabilizzazione dell'epidemia. Questo, sottolinea l'Istituto, "congiuntamente all'aumento della sopravvivenza, comporta una tendenza all'aumento del serbatoio di infezione". In sostanza cala pericolosamente la guardia: "La bassa percezione del rischio della popolazione sessualmente attiva rende conto della necessita' di mettere a punto adeguati interventi di prevenzione".
In tutto sono 59.106 i casi di AIDS notificati dall'inizio dell'epidemia fino al 31 Dicembre 2007. Aggiustando per il ritardo della notifica, pero', questo numero sale a oltre 59.500. La Regione piu' colpita in assoluto risulta essere la Lombardia, ma nell'ultimo anno il tasso di incidenza piu' elevato e' quello del Lazio seguito da Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Liguria. Nel 2007, le stime mostrano una sostanziale stabilita' nel numero di nuovi casi di AIDS rispetto all'anno precedente, segno che si e' arrestata la tendenza al declino dell'incidenza di malattia conclamata che aveva caratterizzato l'era della HAART (terapia antiretrovirale combinata). Cio' dipende dal mancato accesso precoce alla terapia (oltre il 60% dei nuovi casi non ha effettuato terapia prima della diagnosi di AIDS) e consegue a un ritardo nella esecuzione del test (oltre una persona su due scopre di essere sieropositiva al momento della diagnosi di AIDS o poco prima). La causa del ritardo risiede in una bassa percezione del rischio, soprattutto in persone che hanno acquisito l'infezione per via sessuale. Se l'incidenza di nuovi casi di AIDS e' stabile, aumenta invece il numero totale delle persone con AIDS viventi, che sono oggi quasi 24.000. Tale effetto, spiega l'Iss, e' dovuto all'incremento della sopravvivenza dei malati a seguito dell'introduzione della terapia combinata con farmaci antiretrovirali".

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