sabato 24 maggio 2008

Acido folico: l'integrazione può modificare alcuni equilibri?

In soggetti che integrano la dieta con acido folico, o vitamina B9, l'assorbimento di vitamina B12 può diminuire. Lo ha dimostrato una ricerca condotta presso la Tufts University a Boston. Questa ricerca riapre una disputa scientifica ancora irrisolta: quali sono gli effetti a lungo termine dell'integrazione nella dieta di acido folico?
Per comprendere il perché di questa domanda bisogna fare un piccolo excursus storico e scientifico.
L’acido folico è una sostanza che non viene prodotta dall’organismo ma deve essere assunta con il cibo. In seguito alla scoperta che la sua assunzione giornaliera in dosi modeste, 0,4 mg, riduce il rischio di malformazioni al feto, a partire dagli anni 90 è stata fatta una serie di studi i cui risultati hanno convinto i medici dell’opportunità di integrare con costanza nella dieta la vitamina B9. In alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, l’acido folico è stato aggiunto in fase di produzione ad alcuni alimenti destinati alle gestanti, ma anche ad alimenti comuni come il pane. Alla fine degli anni novanta negli Stati Uniti è stata registrata una diminuzione del 25 per cento di malformazioni neonatali rispetto al decennio precedente.
I benefici di un corretto apporto di acido folico nella dieta delle donne in gravidanza sono condivisi dalla classe medica, che consiglia di assumere la quantità minima giornaliera di vitamina B9; meno chiare sono le posizioni circa l'integrazione di questa vitamina anche nel resto della popolazione e in quali quantità. Il lavoro dei ricercatori di Boston chiarisce un aspetto dell'integrazione nella dieta della vitamina B9, quello relativo alla vitamina B12, nella popolazione generale.

Fonte: Vitamin B12 function may be diminished by excessive folate. Press release Tufts University 2007; 17 dicembre.

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