Negli ultimi otto anni circa 2.500 piemontesi hanno scoperto di aver contratto l’infezione da HIV. Una diminuzione dei nuovi casi di diagnosi di HIV / AIDS a livello regionale, in particolare tra le donne, è stata registrata nell’ultimo anno, per la prima volta dal 1999. Nel 2006, le nuove diagnosi sono state in totale 260, con una percentuale di uomini e donne pari rispettivamente al 70% e al 30%. Nelle classi di età giovani-adulte (19-34 anni) è più alto il numero di donne, mentre sopra i 35 anni cresce quello degli uomini. I dati evidenziano come nel 2006 siano aumentate le diagnosi in persone adulte di età superiore ai 45 anni, che rappresentano così il 30% di tutti i nuovi casi. Gli stranieri rappresentano circa un terzo del totale tra i nuovi casi di diagnosi tra il 1999 e il 2006 e il 13% di coloro che vivono con l’infezione da HIV, valore in linea con quello nazionale. L’infezione da HIV in Piemonte, così come a livello nazionale ed europeo, si trasmette per via sessuale tre volte su quattro. L’aumento delle infezioni attribuibili a contatti eterosessuali è in costante crescita: in cinque anni si è registrato un incremento del 15%. Sono in diminuzione, invece, i casi di chi ha contratto l’infezione attraverso l’uso di droghe per via endovenosa (dal 1999 al 2006 questo numero si è dimezzato). È ancora molto alto il numero di persone che, in Piemonte, giungono troppo tardi alla diagnosi o perché già in AIDS conclamato o perché l’infezione HIV è progredita al punto da compromettere il successo delle cure; nel 2006 la percentuale è stata pari al 43% dei casi totali dell’anno. Questo valore è risultato essere il più elevato dal 2001. In costante aumento anche il numero dei sieropositivi: all’inizio del 2007 erano circa 6700, pari a 1,8 casi ogni 1.000 abitanti.
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