martedì 27 maggio 2008

AIDS 10: nuovo mix di terapie per pazienti resistenti ad antiretrovirali

Nuove speranze per i malati di Aids resistenti alle tradizionali terapie antiretrovirali: una combinazione di due farmaci sperimentali tende una mano ai pazienti infettati da ceppi di Hiv 'impermeabili' ai medicinali usati comunemente: circa il 10% di quanti oggi non ricevono alcuna terapia. Il mix e' a base di etravirina (TMC125) e darunavir (TMC114). I due studi Duet-1 e Duet-2, che ne hanno testato l'efficacia, sono pubblicati su 'Lancet' e saranno presentati durante la IV Conferenza dell'International Aids Society in programma a Sydney, in Australia, dal 22 al 25 luglio. Alla sperimentazione hanno partecipato 18 Paesi compresa l'Italia. L'etravirina e' il primo inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa (Nntri). Il darunavir e' invece un inibitore della proteasi. Gli studi Duet, entrambi di fase clinica III, hanno mostrato che, dopo 24 settimane di terapia, i pazienti trattati con etravirina manifestano una carica virale, cioe' la quantita' di virus Hiv presente nel sangue, praticamente non rilevabile e molto piu' bassa rispetto a quella dei componenti del gruppo di controllo, a cui non era stato somministrato il farmaco."Per piu' di 10 anni gli Nnrti sono stati un importante componente nella terapia antiretrovirale di quei pazienti affetti da Hiv che non si erano mai sottoposti a questo specifico trattamento. Il problema dello sviluppo della resistenza a questi farmaci, che hanno una bassa barriera genetica, ne ha pero' limitato l'uso al di fuori di questa popolazione di pazienti", afferma Adriano Lazzarin, primo autore dello studio Duet-2 e docente di Malattie infettive all'universita' Vita-Salute San Raffaele di Milano. "I risultati degli studi Duet - continua - mostrano invece un ruolo piu' ampio di questa classe di efficaci e gia' ben conosciuti antiretrovirali. I dati indicano che l'etravirina e' il primo Nnrti sequenziabile per pazienti che hanno sviluppato resistenza". Lo studio Duet-2 e' stato coordinato in Italia dall'universita' Vita-Salute San Raffaele e rappresenta la terza pubblicazione nel 2007 dell'ateneo milanese sulla rivista Lancet nello studio dell'Hiv.
Fonte Adnkronos

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