mercoledì 28 maggio 2008

Donne ed alcolici: meglio la moderazione

Abbondano gli studi che sottolineano gli effetti benefici di un moderato consumo di vino, ma i risultati non valgono allo stesso modo per uomini e donne. Un articolo sul Newsweek fa il punto della situazione. Sul rapporto tra donne e alcol regna grossa confusione: un moderato consumo di alcol è stato di volta in volta associato a risvolti diversi, da un rischio maggiore per il tumore del seno ad un rischio ridotto per diabete di tipo II e demenza. Anche sull'alcol in gravidanza, poi, il messaggio non è univoco: per decadi l'approccio di estrema cautela degli Stati Uniti si è contrapposto a quello più "libertino" dell'Europa. Un fatto ulteriore è la differenza di genere in tema di sbornie: a parità di qualità e quantità di alcol gli effetti durano di più nelle donne che negli uomini, sia nel breve sia nel lungo periodo. La minor quantità di acqua presente nel corpo femminile determina una minore diluizione dell'alcol; questa è aggravata da una produzione inferiore dell'ormone antidiuretico, dunque una maggiore difficoltà nell'eliminare l'alcol. Per le donne, poi, ci sono maggiori probabilità di sviluppare patologie alcol-correlate a carico del fegato e del cervello; mentre i rischi per il cuore sono gli stessi, ma solo perché le donne tendono a bere meno. I medici sono così costretti a districarsi tra evidenze contraddittorie, tuttavia, una cosa è certa: sono le donne a dover stare più attente. “I benefici variano da inviduo a individuo, in funzione dei geni e dello stile di vita”, spiega Samir Zakhari, direttore della Metabolic Research presso il National Institute of Alcoholism and Alcohol Abuse, "ma i rischi – meglio noti dei benefici in ogni caso – variano chiaramente in base al genere e sono maggiori per le donne”. La chiave di lettura è come al solito affidata al buon senso: indipendentemente da sesso ed età, meglio bere con estrema moderazione.
Fonte: Jeneen Interlandi. Cocktails and Consequences. Newsweek Web Exclusive, Nov 24 2007.

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