mercoledì 28 maggio 2008

Allergie alimentari: le più diffuse sono quelle alla frutta ed alle verdure, ma molto spesso vengono ignorate

Il 40% degli italiani convive ogni anno con naso che gocciola, prurito, labbra gonfie, occhi arrossati e asma, l’allergia colpisce quattro cittadini su dieci, soprattutto giovani, e il 12% degli allergici è anche costretto a dove rinunciare ad alcuni alimenti per lui proprio intollerabili. Non sono uova e latte i principali allergeni alimentari, come si è sempre sospettato, ma frutta e verdura. A mettere sul banco degli imputati pesche, fragole, lattuga, spinaci e legumi è Adriano Mari, coordinatore del Centro di allergologia clinica e sperimentale dell'Istituto dermatologico dell'Immacolata (Idi) Irccs di Roma, che nel corso del recente International Symposim on Molecular Allergology (ISMA 2007) ha presentato i risultati di una ricerca condotta su 12mila italiani utilizzando un innovativo test per diagnosticare allergie alimentari. Il risultato ha sorpreso gli stessi ricercatori in primis: le allergie più diffuse non sono quelle al latte, alle uova e al pesce, ma ad alcuni tipi di frutti e di verdure. Mari va ben oltre e dichiara che tutti i bambini al di sopra dei 6 mesi dovrebbero essere sottoposti a questo esame visto che il rischio di sviluppare queste allergie è del 70% se uno dei genitori è a sua volta allergico e arriva addirittura al 90% se lo sono entrambi i genitori. All’ISMA è stato anche presentato un ambizioso progetto di ricerca al quale partecipano studiosi italiani, islandesi, polacchi, austriaci, spagnoli e greci, coordinati da uno scienziato olandese. L’obiettivo di questa vera e propria task force è quello di mettere a punto entro cinque anni un vaccino biotech che agisca sull’allergene Ltp – che provoca le allergie alla frutta e la verdura – e sulla calmodulina, responsabile dell’allergia al pesce in modo che le persone allergiche possano mangiare gli alimenti che, oggi, invece sono assolutamente interdetti. Nel frattempo, in attesa che questo vaccino ci permetta di mangiare tutto, non resta che evitare accuratamente i cibi che creano fastidi che possono trasformarsi in un vero shock anafilattico.

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