mercoledì 28 maggio 2008

Emocromo con formula

L’emocromo è l’esame del sangue più comune. Esso contempla il conteggio del numero dei globuli rossi (eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti) e delle piastrine (trombociti).

Globuli rossi
I globuli rossi - o eritrociti - sono cellule del diametro medio di 8 micron (8 millesimi di millimetro) a forma di disco adibite al trasporto di ossigeno e anidride carbonica. I globuli rossi nascono dalla differenziazione delle cellule staminali totipotenti. Valori normali: maschi 4,4-5,0 milioni/mL; femmine 4,2-5,0 milioni/mL Un aumento dei globuli rossi oltre i valori normali può indicare talassemia, policitemia assoluta o poliglobulia secondaria. Una diminuzione può essere sintomo di anemie.

Globuli bianchi
I globuli bianchi - o leucociti - non contengono emoglobina e sono in rapporto di 1 a 1.000 con i globuli rossi. I valori normali vanno da 4,3 a 10 migliaia/mL. Un aumento dei globuli bianchi è un segnale d'allarme da non sottovalutare. La composizione dei globuli bianchi (formula leucocitaria) è la seguente: Neutrofili: 35-70% Linfociti: 20-50% Monociti: 2-12% Eosinofili: 0-5% Basofili: 0-2% LUC: 0-4%

Piastrine
Sono i più piccoli elementi figurati del sangue che contribuiscono alla coagulazione; aggregandosi insieme in particolari situazioni (traumi, ferite) bloccano le emorragie. Le piastrine appaiono come dischi dal diametro di 2-4 millimetri che - in caso di emorragia - vanno a formare un "tappo piastrinico" in grado di fermarla (emostasi primaria).
I valori normali vanno da 150.000 a 400.000 per dL. Un aumento delle piastrine è indice di sindromi mieloproliferative o trombocitosi secondarie (flogosi, emorragie, splenectomia, neoplasie). Può verificarsi anche in seguito ad attività fisica o in concomitanza con il parto. Una diminuzione (al di sotto delle 50.000 unità) può compromettere, l'emostasi (la capacità di fermare le emorragie) e si verifica a causa di infezioni, malformazioni congenite, intossicazioni, terapie farmacologiche, infiltrazione midollare, Sindrome di Fanconi.

Ematocrito
L’ematocrito è un esame che misura la quantità percentuale della parte corpuscolata (costituita principalmente da globuli rossi) sul volume totale del sangue.

Emoglobina
Proteina coniugata che svolge la funzione di trasporto dell'ossigeno. La carenza di emoglobina comporta uno stato anemico. Valori normali: maschi 13-17 g/dL; femmine 12-16 g/dL. L'anemia viene definita per valori inferiori ai 13 g/dL negli uomini, ai 12 g/dL nelle donne e agli 11 g/dL nei bambini e nelle donne in gravidanza.

MCV, MCH, MCHC
MCV (Mean Corpuscolar Volume) Indica il volume medio dei globuli rossi sul totale dell'ematocrito. Si esprime in femtolitri e serve a distinguere le anemie in normocitiche, microcitiche e macrocitiche. I valori normali oscillano tra 86 e 102 fL (femtolitri). MCH (Mean Corpuscolar Hemoglobin) Indica il contenuto medio emoglobinico rispetto ai globuli rossi. Distingue le anemie ipocromiche dalle normocromiche. Valori normali: 27-34 pg. MCHC (Mean Corpuscolar Hemoglobin Concentration) Indica la concentrazione media di emoglobina eritrocitaria. Valori normali: 29 +/- 2 pg.
RDW (Red Cell Distribution Width - Ampiezza di distribuzione dei volumi eritrocitari)
RDW indica l'omogeneità del volume dei globuli rossi. Quanto più è alto, tanto maggiore è la disomogeneità. I valori normali oscillano tra l'11 e il 17%. Un aumento può verificarsi in presenza di anemie sideropeniche e megaloblastiche, o in seguito ad una trasfusione di sangue. Una diminuzione si verifica in seguito al trattamento delle anemie.

Reticolociti
I reticolociti sono i precursori immaturi dei globuli rossi. La loro concentrazione è un indice del funzionamento emopoietico del midollo osseo. I valori normali oscillano tra i 25.000 e i 100.000 per mL (0,5-1,5%). Un aumento dei reticolociti può verificarsi in gravidanza, in seguito a sforzi fisici prolungati o alla permanenza ad alta quota; può essere inoltre indice di anemia post-emorragica, anemia emolitica o disordini mieloproliferativi. Una diminuzione può verificarsi in seguito a disordini mieloproliferativi, ad aplasia midollare, ad anemie iporigenerative e sideropeniche.

Globuli bianchi
I globuli bianchi - o leucociti - difendono l’organismo dalle infezioni. L’esame che evidenzia la percentuale dei diversi globuli bianchi presenti nel sangue si chiama formula leucocitaria. I globuli banchi non contengono emoglobina e sono in rapporto di 1 a 1.000 con i globuli rossi.
Valori normali
I valori normali vanno da 4,3 a 10 migliaia/mL. La composizione dei globuli bianchi (formula leucocitaria) è la seguente: Neutrofili: 35-70% Linfociti: 20-50% Monociti: 2-12% Eosinofili: 0-5% Basofili: 0-2% LUC: 0-4%

Alterazioni
Un'alterazione dei globuli bianchi è un segnale d'allarme da non sottovalutare. È molto importante sapere quale tipo sia aumentato per stabilire che tipo di infezione è in atto. L'aumento dei neutrofili (neutrofilia) è indice di infezioni acute, infiammazioni croniche, reazioni leucemoidi, infarto miocardico. Una diminuzione (neutropenia) può essere causata da un'elevata distruzione dovuta a malattie autoimmuni o da una ridotta produzione, di solito provocata dall'assunzione di farmaci (citotossici, immunosopressori, antibiotici), da infezioni virali o da malattie ematologiche. L'aumento dei linfociti (linfocitosi) avviene in seguito a malattie infettive virali acute, infezioni croniche e leucemie linfatiche. La diminuzione (linfopenia) può essere dovuta ad immunodeficenza ereditaria o acquisita (AIDS), al Morbo di Hodgkin, all'assunzione di farmaci (citotossici, cortisonici) o a radioterapia. L'aumento di monociti (monocitosi) è indice di sindromi mieloproliferative (leucemie, linfomi, mielomi, istiocitosi), infezioni croniche, malattie autoimmuni, neoplasie maligne, affezioni gastrointestinali. Una diminuzione (monocitopenia) è causata da malattie associate a pancitopenia. L'aumento degli eosinofili (eosinofilia) è sintomo di affezioni allergiche e parassitarie. Una diminuzione (eosinofilopenia) può essere associata a stress, al trattamento con corticosteroidi o al Morbo di Cushing. Un aumento dei basofili (basofilia) può essere dovuta a leucemia mieloide cronica, policitemia, colite ulcerosa, artride reumatoide, carenza di ferro, neoplasie, infezioni, malattie metaboliche. Una diminuzione (basofilopenia) solitamente si associa all'eosinofilopenia. Un aumento dei LUC (Large Unstained Cells) può essere dovuta a malattie virali, leucemie, linfomi, mieloma multiplo.

Ferro, Ferritina e Transferrina

Ferro
Il ferro è un elemento essenziale per la formazione del pigmento dei globuli rossi e quindi per il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti del corpo umano. Il ferro è presente nell'organismo sotto diverse forme (la principale è il ferro emoglobinico, che costituisce il 65% del totale) e viene trasportato dal plasma agli organi di deposito tramite la transferrina. La sua concentrazione nel sangue è detta sideremia. I valori normali variano a seconda dell'età e del sesso.
Neonato: 170-190 microgrammi per dL alla nascita e 50-70 dopo 2-3 mesi. Infanzia: <100>
microgrammi per dL. Uomo: 80-170 microgrammi per dL. Donna: 60-140 microgrammi per dL. Anziani: 40-80 microgrammi per dL. Un aumento dai valori standard può essere causato da sindromi emolitiche, anemia perniciosa, aplasia del midollo, etilismo acuto, epatite, cirrosi epatica, anemia sideroblastica. Una diminuzione può essere dovuta a un ridotto apporto alimentare (si trova in fegato, uova, pesce, ortaggi a foglia verde, frutta secca e limoni) o da mestruo abbondante, da perdite emorragiche, neoplasie, tubercolosi, flogosi croniche; si verifica comunemente in gravidanza e durante l'allattamento.

Ferritina
La ferritina è la proteina di deposito del ferro ed indica i livelli di ferro nell'organismo. Ogni molecola di ferritina può contenere fino a 500 atomi di ferro. I valori normali sono di 20-120 nanogrammi/mL per le donne e di 20-200 nanogrammi/mL per gli uomini. Un aumento della ferritina può essere indice di sindromi emolitiche, talassemia, stati flogistici, neoplasie, epatite, etilismo, cirrosi, malattie autoimmuni. Una diminuzione può essere causata da anemie, gravidanza, emorragie, alterazioni dell'assorbimento del ferro, tubercolosi.

Transferrina
La transferrina è una proteina plasmatica impiegata nel trasporto del ferro nel sangue. I valori normali variano da 200 a 400 milligrammi per dL. L'aumento della transferrina può essere dovuta a carenza di ferro e ad anemie sideropeniche; può presentarsi, inoltre, in gravidanza o in seguito all'assunzione di anticoncenzionali. La diminuzione può indicare emocromatosi, epatopatie e condizioni di carenza proteica. Una diminuzione fisiologica può esserci in età neonatale o in età senile.

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