sabato 24 maggio 2008

Nelle donne fumare quadruplica il pericolo di acne

I ricercatori dell’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma hanno identificato una nuova patologia, denominata “acne dei fumatori”.
L’acne della donna adulta è una patologia piuttosto frequente (12-14 per cento delle donne adulte), comunemente descritta come una forma caratterizzata da lesioni prevalentemente infiammatorie (papule e pustole) localizzate al mento e alla linea mandibolare, e generalmente attribuita alla presenza di alterazioni ormonali. L’Ambulatorio per l’Acne dell’Istituto Dermatologico San Gallicano (ISG) diretto da Bruno Capitanio ha condotto uno studio su 1000 donne di età compresa tra i 25 e i 50 anni, che getta una nuova luce su alcuni aspetti poco conosciuti di questa frequente malattia. Secondo i risultati dello studio, pubblicati sul British Journal of Dermatology, l’acne è presente nel 41 per cento dei soggetti fumatori contro il 10 per cento dei non fumatori. Nel primo gruppo il 91 per cento dei soggetti presenta la forma di acne non infiammatoria, contro il 10 per cento riscontrata nei soggetti non fumatori. Per le adolescenti affette da acne, inoltre, il fumo quadruplicherebbe la possibilità di mantenere l’acne anche in età adulta.
Alla base di ciò potrebbe stare la capacità della nicotina di modificare la capacità di aggregazione delle cellule superficiali della pelle e di alterare la composizione di antiossidanti del sebo, come hanno dimostrato gli studi condotti dal laboratorio di Fisiopatologia cutanea ISG, diretto da Mauro Picardo. Si verrebbe a determinare quindi, tra le fumatrici adulte, una forma di acne non infiammatoria caratterizzata da lesioni ritenzionali, comedoni aperti e chiusi e microcisti ben localizzate sul volto.
”I nostri studi", spiega Bruno Capitanio, "dimostrano che l’acne non infiammatoria si manifesta in una alta percentuale di donne che fumano. Di qui è l’importanza fondamentale di fare una corretta informazione circa gli effetti del tabacco sulla pelle, nell’ambito delle campagne e dei programmi di informazione anti-fumo”. La peculiarità dei sintomi e lo stretto legame col fumo portano a suggerire che l’acne non infiammatoria possa essere considerata una nuova entità da annoverare tra le patologie dermatologiche legate al fumo, che nei casi più severi può essere definita “acne del fumatore”.
Collin Golden, presidente della British Association of Dermatologists, ha commentato: “I dermatologi hanno da tempo associato al fumo l’invecchiamento precoce della pelle, le rughe e l'ispessimento cutaneo. In ogni caso gli scienziati sono sempre più abituati a descrivere varie forme d’acne. E’ presumibile che se già si ha una predisposizione alla patologia, il fumo può contribuire maggiormente al manifestarsi dell’acne in età adulta. Lo studio mostra un interessante legame tra un tipo specifico di acne e il fumo. Tutti questi risultati danno buone speranze alle persone che hanno bisogno di un incentivo in più per smettere di fumare”.

Fonte: Ufficio stampa Istituto Dermatologico San Gallicano 2007.

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