venerdì 30 maggio 2008

Golosoni di tutto il mondo unitevi... contro il PYY

Se non si riesce a dire no al dolce anche quando si è sazi non è solo perché si è irrimediabilmente golosi: è anche perché si hanno bassi livelli di PYY, una proteina segnale prodotta dall'intestino che trasmette all'area corticolimbica del cervello il segnale di sazietà. Lo ha dimostrato una ricerca condotta allo University College di Londra dalla ricercatrice Rachel Batterham e pubblicata sull'ultimo numero della rivista Nature.
La ricerca è stata condotta su volontari a cui è stato offerto un buffet in cui potevano mangiare tutto ciò che volevano e a volontà, il sogno di molti. I ricercatori hanno misurato i livelli di PYY dei partecipanti allo studio e, dopo l'abbuffata, hanno anche visualizzato, attraverso la risonanza magnetica funzionale, quali aree del cervello erano metabolicamente più attive. Hanno così scoperto che tra coloro che hanno mangiato di più era molto alta la percentuale di soggetti con basse concentrazioni di PYY; l'attività metabolica cerebrale del centro della sazietà in questi soggetti era più bassa, a dimostrazione del fatto che essi continuavano a mangiare perché non in grado di sentirsi soddisfatti.
In una seconda fase dell'esperimento ai volontari è stato offerto un secondo buffet, ma prima è stato loro somministrato il PYY per via intravenosa. In questo caso i partecipanti allo studio, anche i più golosi, hanno mangiato meno e il loro centro di sazietà, da analisi con risonanza magnetica funzionale, era molto più attivo. "Questo studio dimostra che una ridotta produzione di PYY può essere una concausa del sovrappeso e dell'obesità perché altera il segnale di sazietà che il cervello riceve", ha dicharato la Batterham.

Fonte: Batterham R et al. PYY modulation of cortical and hypothalamic brain areas predicts feeding behaviour in humans. Nature. 2007 [Epub ahead of print]

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