giovedì 29 maggio 2008

Brusco cambiamento di rotta sugli antiossidanti

La notizia. Integrare la normale dieta con supplementi di vitamina A, E, C, di betacarotene e di selenio al fine di prevenire alcune forme tumorali, l’invecchiamento e la comparsa di malattie neurodegenerative potrebbe non essere così salutare come si è pensato sino ad oggi. Un gruppo di ricercatori danesi ha condotto una metanalisi su 68 studi clinici randomizzati relativi ad interventi di prevenzione primaria e secondaria riguardanti gli antiossidanti e ha verificato il tasso di mortalità registrato in questi trial; il campione analizzato ha incluso circa 230 mila individui. La revisione è stata pubblicata sull'ultimo numero del Journal of the American Medical Association.La revisione. Secondo i dati ottenuti dalla metanalisi non vi sarebbero evidenze scientifiche a conferma del fatto che un’integrazione di vitamina C aumenti la longevità né che abbia effetti negativi sull’organismo; anche l’assunzione di selenio sembra non portare alcun effetto. Al contrario, l’integrazione di vitamine A ed E sembra legata ad un aumento del rischio di mortalità all'interno del campione considerato. Quella dei ricercatori danesi è una delle prime revisioni pubblicate sugli antiossidanti che si pone fuori dal coro. Oggi una quota tra il 10 e il 20 per cento della popolazione adulta nei paesi sviluppati fa uso di integratori; per il proverbiale gioco del "nasce prima l’uovo o la gallina" è difficile dire se il grande numero di lavori scientifici pubblicati negli ultimi anni sull’argomento abbia creato il mercato degli integratori o se, viceversa, la possibilità di un florido mercato in continua espansione abbia determinato la necessità di verificare anche scientificamente l’utilità dei supplementi alimentari. Sta di fatto che, come si legge nell’articolo originale, dei numerosi studi pubblicati sull’argomento molti supportano la tesi secondo cui, come strategia preventiva, sia una buona abitudine usare gli integratori (ma non abusarne); tuttavia la maggior parte di questi studi non ha una metodologia adeguata. A questo si deve aggiungere che vi sono numerosi trial che vengono interrotti o lavori conclusi ma non pubblicati perché si sono ottenuti dei risultati negativi. La metanalisi condotta non chiarisce quali siano i motivi per cui l’assunzione di integratori aumenterebbe il rischio di mortalità, stimato intorno al cinque per cento, sul campione considerato. Si avanza l’ipotesi che eliminando i radicali liberi dall’organismo si interferisca con alcuni meccanismi cellulari di difesa come l’apoptosi, la fagocitosi e la detossificazione.
Bibliografia. Bjelakovic G et al. Mortality in randomized trials of antioxidant supplements for primary and secondary prevention. JAMA 2007;297:842-57.

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