martedì 27 maggio 2008

AIDS 7: farmaci rivoluzionari presto disponibili

“Sarebbe illusorio credere che nei prossimi cinque anni si realizzino nella lotta all’AIDS passi in avanti paragonabili a quelli che registriamo in questi mesi”: lo ha detto Mauro Moroni, direttore della III Divisione di Malattie Infettive e Tropicali dell'ospedale Luigi Sacco di Milano e presidente di Anlaids Lombardia, durante il XXI Congresso dell’associazione in corso dal 17 al 20 ottobre a Rimini. Moroni ha spiegato che le nuove classi di farmaci che saranno presto disponibili per tutti i pazienti consentono di trattare persone per le quali tutte le terapie attualmente esistenti hanno già fallito, praticamente come se questi pazienti non avessero mai assunto un medicinale anti-HIV.
L’inibitore della integrasi raltegravir è già stato approvato negli Stati Uniti ed è in attesa di approvazione in Europa: la molecola agisce impedendo al virus di legarsi con il patrimonio genetico della cellula ospite, così che il virus non può replicarsi.Accanto a raltegravir, è da poco disponibile anche un altro farmaco, il maraviroc, che, modificando il recettore CCR5 attraverso cui il virus entra nella cellula, impedisce che questa venga infettata. Anche maraviroc è già stato approvato negli Stati Uniti e ha ricevuto un parere favorevole da parte dell’EMEA, agenzia europea del farmaco.
Questi successi della ricerca nel campo della terapia dell’infezione da HIV rendono meno lontano un obiettivo fino a poco tempo fa considerato troppo ambizioso: l’eradicazione del virus. Come ha spiegato anche Adriano Lazzarin, primario della Divisione di Malattie Infettive Irccs San Raffaele di Milano, che ha tenuto la lezione di apertura del XXI Congresso Anlaids di Rimini: “Io credo che con i nuovi farmaci antiretrovirali, pensando nel lungo periodo, potremo ricominciare a parlare di questa eventualità. Naturalmente non siamo in condizioni di promettere nulla, ma credo che fra qualche tempo potremo alzare il tiro rispetto agli attuali obiettivi e puntare forse all’eradicazione. È impossibile fare una previsione temporale, ma direi che eliminare tutto il pool di cellule infette è una speranza che possiamo perseguire, certo una speranza ma non una promessa”.

Fonte: Ufficio stampa Anlaids 2007.

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