lunedì 26 maggio 2008

Conservanti e coloranti nei cibi: rischio iperattività per i bambini

Molti degli additivi e dei coloranti usati nei cibi sono stimolanti ed eccitanti per i bambini e, in soggetti predisposti, aumentano il rischio di sviluppare il disturbo da deficit d'attenzione. Lo ha dimostrato uno studio condotto alla University of Southampton e pubblicato sulla versione on-line della rivista The Lancet.
In particolare sono incriminati i coloranti arancione-rosso e conservanti del gruppo dei benzoati. I primi sono riconoscibili sull'etichetta dei prodotti perché hanno i codici di riferimento da E110 a E129, i secondi i codici da E210 a E219. Lo studio ha coinvolto due gruppi di bambini; il primo gruppo di bambini aveva tre anni, il secondo un'età compresa tra gli 8 e i 9 anni. In ciascun gruppo è stato condotto uno studio in doppio cieco, i partecipanti cioè sono stati ulteriormente suddivisi in un gruppo di controllo e un gruppo che assumeva cibi contenenti additivi e coloranti. I ricercatori hanno dimostrato una correlazione significativa tra il tipo di cibi assunti e la manifestazione di comportamenti definiti iperattivi. Questo studio, non unico in materia, pone un problema: quale sarebbe l'intervento migliore per salvaguardare la salute dei più piccoli? Se lo chiede anche Elisabeth Rosental dalle pagine del New York Times: si potrebbero aggiungere, nelle etichette dei cibi, delle avvertenze per limitare l'uso di questi cibi tra i più piccoli? Si dovrebbe impedire l'uso di questi additivi? Si dovrebbe impedirne la vendita nelle scuole? Si attende, in merito, una risposta da parte delle istituzioni.

Fonte: McCann D et al. Food additives and hyperactive behaviour in 3-year-old and 8/9-year-old children in the community: a randomised, double-blinded, placebo-controlled trial. The Lancet DOI:10.1016/S0140-6736(07)61306-3

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