martedì 27 maggio 2008

AIDS 13: vietato interrompere la terapia antiretrovirale




Nel paziente con infezione da HIV la terapia intermittente modulata sul valore dei CD4+ porta a risultati negativi rispetto alla terapia continuativa.In questo studio multicentrico sono stati randomizzati in due gruppi 5.472 pazienti affetti da infezione da HIV (età > 13 anni). Nel primo gruppo la terapia antiretrovirale veniva somministrata in modo continuativo, nel secondo si cominciava a dare i farmaci solo dopo che i CD4+ erano scesi sotto la soglia cut-off di 250 per mm3 e la si interrompeva quando superavano i 350 per mm3.I due end-point primari valutati erano la mortalità e la comparsa di infezioni opportunistiche.
Dopo un follow-up medio di 16 mesi lo studio è stato interrotto in quanto gli end-point primari si erano verificati in 120 casi del gruppo terapia "on demand" e 47 nel gruppo terapia continuativa (HR 2,6; IC95% 1,9-3,7). Dopo aver aggiustato i dati per i valori di CD4+ si aveva un HR di 1,5 (IC95% 1-2,1).
Anche le morti per ogni causa e per eventi maggiori cardiovascolari, renali ed epatici erano significativamente più elevate nel gruppo a trattamento intermittente.
Gli autori concludono che, nei pazienti con infazione da HIV, il trattamento guidato dalla conta dei CD4+ aumenta il rischio di morte e di infezioni opportunistiche rispetto al trattamento continuativo.Fonte:The SMART study group. CD4+ count-guided interruption of antiretroviral treatment. N Engl J Med 2006 Nov 30;355:2283-96. Commento di Renato Rossi
La terapia antiretrovirale continuativa è costosa e non immune da effetti collaterali. Si pensava che un trattamento "on demand" modulato sulla conta dei CD4+ fosse in grado di ridurre questi effetti e nello stesso combattere l'emergenza di ceppi virali resistenti. Studi precedenti, peraltro con casistica limitata, avevano fatto ben sperare in tal senso. In realtà già uno studio [1] su poco più di 300 pazienti aveva suggerito che una terapia intermittente guidata dalla conta dei CD4+ è associata ad un aumento di 2,5 volte della morbidità grave rispetto alla terapia continuativa.
Ora la pubblicazione dello studio SMART conferma che il rischio di complicanze e di morte se si sospende la terapia aumenta, pur in presenza di una conta dei CD4+ apparentemente buona.La speranza di poter ricorrere , nel paziente con infezione da HIV, ad un trattamento meno impegnativo deve essera accantonata, almeno per il momento.

Referenze: Danel C et al. CD4-guided structured antiretroviral treatment interruption strategy in HIV-infected adults in west Africa (Trivacan ANRS 1269 trial): a randomised trial. Lancet 2006 Jun 17; 367:1981-1989

Nessun commento: